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Cosa combina Degio

Dopo una condanna e il patteggiamento per la vicenda Freedomland, dopo un incidente di moto che ha rischiato di ucciderlo, Virgilio Degiovanni è tornato a fare affari. A modo suo, naturalmente, col marchio indistinguibile e fumoso del creatore di "Millionaire". Adesso il Degio, 40 anni da poco, si è lanciato nel mondo degli sms e delle vendite digitali. Una serie di articoli usciti sul Sole 24 Ore ha seguito le sue gesta fino a oggi. Ve li proponiamo qui sotto. Tanto per non perdere di vista il nostro eroe.

Degiovanni, decisa condanna a 10 mesi
Pena patteggiata e sospesa per l'ex azionista di Freedomland

Mara Monti

MILANO Le accuse di falsificazione del prospetto di quotazione di Freedomland per i dati di bilancio ritoccati e per la promozione abusiva dei titoli della società, prima dell'avvio della fase di collocamento in Borsa hanno trovato un riscontro nella sentenza con cui il Gup del Tribunale di Milano ha inflitto dieci mesi di reclusione, attraverso il patteggiamento, a Virgilio Degiovanni, l'ex patron dell'Internet Tv. Ma Degiovanni non finirà in carcere. La pena è stata infatti sospesa perché la sentenza sarà impugnata per chiedere in Cassazione l'assoluzione piena. Pena pecuniaria, invece, per l'ex amministratore delegato Giovanni Romagnoni (anche lui ha chiesto di patteggiare), a cui era stato contestato solo il reato di falso in prospetto. Per l'avvocato di Degiovanni, Paolo Siniscalchi <si conferma così che la vicenda non ha causato danni e impugneremo la sentenza per ottenere l'assoluzione piena>.

Di parere opposto l'avvocato di parte civile, il quale non intende mettere la parola fine. <Stiamo pensando - ha detto Francesco Murgia - di chiedere alla Procura generale di valutare se il patteggiamento è stato applicato correttamente. Una decisione verrà presa nei prossimi giorni>.
L'inchiesta condotta dal pm Luigi Orsi era iniziata a marzo del 2000 sulla spinta di un centinaio di esposti che denunciavano il ricevimento di fatture per contratti mai firmati. Il pm era giunto fino a chiedere nel luglio 2001 il sequestro preventivo delle azioni, poi decaduto per un vizio di forma. A sottoscrivere le azioni di Freedomland a 105 euro (poi crollate del 60% dopo pochi mesi), furono tanti risparmiatori che ora chiedono i danni. Le cause civili sono in corso: in 2.200 la scorsa estate hanno chiesto il sequestro cautelativo delle azioni di Degiovanni - respinto da Tribunale - in attesa dell'esito dei processi.

Se restano aperte le azioni di risarcimento in sede civile, agli advisor (circa 15mila) Degiovanni ha messo a disposizione un plafond di 36 milioni di euro come risarcimento.

Del collocamento in Borsa di Freedomland è rimasta la cassa di 190 milioni di euro, un bottino su cui la scorsa estate si aprì un'accesa contesa tra diversi pretendenti. Tra di essi Mario Mutti e Carlo Ferrario lanciarono insieme a Mauro Mauri un'operazione di reverse merger che doveva servire per la quotazione di Tecnosistemi, utilizzando Freedomland (oggi Nts network system quotata al Nuovo Mercato) come scatola. Ma il contratto firmato a fine dicembre 2002 prevedeva una valutazione di 170 milioni di euro di Tecnosistemi, che non è stata più ritenuta congrua dal cda di Nts (di cui Mutti fa parte) per i debiti accumulati (150 milioni di euro). Per cercare di recuperare la situazione, oggi l'assemblea dei soci di Tecnosistemi è chiamata a votare un aumento di capitale di 34 milioni che dovranno servire a finanziare il piano di rilancio dell'azienda.
12/6/2003

L'ex patron Freedomland tenta una nuova avventura con web e cellulari
Degiovanni torna con Movyda
L' obiettivo è un milione di clienti entro giugno 2005

V. D. G.

MILANO * La "Movyda" di Virgilio Degiovanni. Quello che è stato uno dei precursori dell'internet-tv, che tanti guai gli ha procurato, è entrato in affari con Gian Mario Rossignolo, ex presidente della Telecom Italia.
Il primo amministratore, il secondo presidente, hanno dato vita alla It People, una società con 4 milioni di capitale che punta ad una significativa presenza nel crescente mercato del Data su telefono mobile.

Nel corso di una conferenza stampa Virgilio Degiovanni ha spiegato che <It People ha sviluppato il primo portale aperto per telefonia mobile ricevibile da qualunque cellulare con tecnologia almeno wap 1.0> e funziona!

Così, Degiovanni si è inventato Movyda, il nome del portale che parte da 12 microsezioni e 79 sezioni specifiche, concentrate su notizie nazionali ed internazionali: nello sport, nei rapporti sociali, nella parte mobile commerce, particolarmente innovativa, nel gaming mobile. Sul telefonino Movyda potrà spedire anche il navigatore Way Finder e l'utente potrà anche avere la sua e-mail mobile.

Il costo dell'abbonamento varia da uno a tre euro al mese ed il contratto potrà essere disdetto in ogni momento. <Il nostro obiettivo - ha detto Degiovanni - è di arrivare ad un milione di clienti entro giugno 2005. Naturalmente, speriamo in qualcosa di più, anche in considerazione del fatto che altre esperienze, come quella di Imode, in Giappone, ha prodotto qualcosa come 40 milioni di clienti su 80 milioni di abitanti. Insomma, il business c'è>.

Sulla scena Degiovanni è tornato quindi con nuove proposte, certo più concrete, e con l'aiuto di Rossignolo ha chiuso un contratto niente di meno che con la Nokia per la produzione dei telefonini con il marchio Movyda. Oltre al mercato italiano, It People punta su Spagna, Portogallo e Sud America.

Pacato e riflessivo, Degiovanni ha spiegato che la nuova società si comporterà <con trasparenza come se fossimo quotati anche se non lo siamo. Quotare una start up è sbagliato - ha aggiunto riferendosi probabilmente a Freedomland - salvo che non si tratti di Google, che però dopo cinque anni può contare su 250 milioni di dollari di profitti>. Prima di concludere ha voluto ricordare che lui, personalmente, ha rimborsato gli azionisti Freedomland con 35 milioni, senza che nessuno glielo chiedesse.
14/3/2004

Attenzione al ritorno di <Degio>
di Marco Liera

Stare fermo? Ritirarsi a vita privata? Ma come? A 39 anni, con tutte quelle energie che mobilitano folle entusiaste di venditori, non è possibile. É uno spreco. Non è da <Degio>. Così Virgilio Degiovanni, meno di quattro anni dopo il disastro Freedomland, due anni e mezzo dopo uno spaventoso incidente in moto, ci riprova. Un nuovo servizio multimediale, <Movyda>, una nuova rete di 1.500 venditori. Un nuovo slogan, il referral marketing, dopo aver abbracciato il multilevel marketing e il network marketing. E anche un ex manager di alto bordo al suo fianco, Gian Mario Rossignolo. E la condanna a 10 mesi patteggiata con il Tribunale di Milano dopo che per lui il Pm Luigi Orsi aveva chiesto l'imputazione per false comunicazioni sociali e sollecitazione abusiva? Un incidente di percorso. E i danni subìti dai 36mila risparmiatori orfani di Freedomland, che hanno perso il 92% del loro investimento, per un controvalore di 315 milioni di euro? Un lontano ricordo. Almeno per <Degio> - che ribadisce di aver risarcito 35 milioni <spontaneamente> e <di tasca sua> - e per chi gli è vicino in questa nuova avventura.

Al di là del caso specifico, e delle relative responsabilità, è sorprendente la rapidità con la quale - in Italia - personaggi che hanno lanciato iniziative che hanno distrutto pubblico risparmio per centinaia di milioni di euro possano rientrare in gioco senza problemi. Trovando consenso, appoggi, entrature. Negli Stati Uniti, a parte la maggiore severità nella repressione degli atti che danneggiano il pubblico risparmio, i protagonisti di simili episodi trovano un ostracismo sistemico quando vogliono rientrare in pista (si veda il caso di Michael Milken, che ha atteso più di dieci anni prima di riapparire in pubblico, ma non è mai stato riammesso nel settore d'origine). In Italia, no. Da noi si dimentica, si comprende, si giustifica. Sembrerebbe, questa, un'errata applicazione del principio cattolico del perdono, perchè ci si dimentica che la religione cattolica, oltre al perdono, presuppone il pentimento e l'espiazione. Senza andar troppo lontano, il caso di <Degio> merita ulteriori approfondimenti, e va seguito attentamente nella sua evoluzione. Dalla quale, assicura l'ex "guru" dell'Internet-tv, è esclusa una nuova quotazione in Borsa. Perchè porsi dei limiti? Siamo certi che, in questo Paese di <furbi e di mezze calzette>, per dirla alla Eugenio Scalfari, troverebbe più di un investitore disposto a credere nella sua movida.
20 marzo 2004

DECOLLA MR MOVYDA
<<SEMBRA UNA CATENA DI SANT'ANTONIO MA NON LO E'>>
Mister Millionaire ritenta la fortuna con il Tamagotchi
Chiusa Freedomland, Degiovanni vende online Paghi 300 euro e poi
Marco Sodano

Degio e' tornato: quarant'anni <<compiuti due mesi fa>>, la stessa energia con cui riempiva i Palasport per convincere la gente - <<duemila persone alla volta>> - a pagare per entrare nella sua rete di vendita. Nonostante la bolla (esplosa) di Freedomland, le accuse di aver truffato migliaia di persone, il processo e la condanna <<a dieci mesi, per falso in prospetto. Non per truffa, non per furto: e invece mi han detto ladro e truffatore. Ho restituito 35 milioni di euro>>. E' tornato, nonostante un incidente in motocicletta che nell'agosto 2001 lo ha tenuto tra la vita e la morte per settimane. Sta per aprire un enorme supermercato elettronico con una formula curiosa, Digistore. <<Si chiama franchising digitale: diecimila punti vendita online, 15mila prodotti dai televisori al macinacaffe' alle camere d'albergo, tutto a prezzi stracciati>>. C'e' un pizzico del vecchio Degio: chiunque puo' aprire la sua <<filiale>>(una pagina internet personalizzata), avra' una provvigione sugli ordini partiti di li'. <<Alt. Non sono vendite piramidali: ora c'e' una legge che le proibisce>>. Il diritto di aprire un negozio elettronico costa 300 euro e <<il nostro guadagno viene dal venduto e basta>>. Ci sono accordi con nomi importanti del settore: ePlaza e Booking. Virgilio Degiovanni torna a fare affari, giura, <<alla luce del sole, perche' so di aver sbagliato ma non mi vergogno>>. C'e' Millionaire, la rivista-guida per diventare ricchi, c'e' la tecnologia: a cominciare dal Voip, le telefonate via internet. D'altronde Freedomland, la scatola delle meraviglie, doveva portare internet sulla tv.

<<Era il 1998: oggi quanto varrebbe l'azienda? 15 miliardi>>. Degio preparo' i contenuti elettronici insieme con due amici, poi si presento' nel solito Palasport. Vendeva il decoder e costruiva la rete di vendita pescando tra il pubblico. Gli argomenti: investi una cifra, poi cerchi qualcun altro disposto a farlo. E guadagni due volte. <<Ecco l'errore: i soldi. Fare soldi e soldi e ancora>>. Sembra la storia di zio Paperone: <<Il mio primo giornale si chiamava Borsasette. Ci ho investito 27 milioni di lire con due amici. Pochi mesi dopo mi hanno pagato un miliardo il 51% della societa'>>. Il secondo, Borsa & Finanza, e quella volta Degio investi' 100 milioni: <<L'ho venduto per 8 miliardi>>. Non male, per uno nato in una famiglia normale:

<<Volevo sposarmi, non avevo una lira>>. Sul finire degli anni '80 il grande pubblico non si interessava di Borsa. Degiovanni, diplomato negli Stati Uniti, aveva lavorato come analista alla Comart di New York: capi' che quel mondo in cui il denaro si moltiplica sul filo del secondo e dell'intuizione era il suo. In Italia, dopo gli esordi nell'editoria, l'inarrestabile Virgilio comincia a reclutare venditori. <<Impressionava pure me che salivo sul palco, ma se parli col cuore la gente ti crede. Vendevo i primi contratti Infostrada, quota di ingresso nella rete 180mila lire. Sapendo che tra migliaia di persone si annidano sempre venditori veri, inventai la quota da 9milioni e 900mila lire: chi sa lavorare ha bisogno di collaboratori e di merce in quantita'. Dicevo: cominciate con 180, arrotondate lo stipendio, lasciate perdere il 9 e 9. Chi non vende non guadagnera' una lira. Ma tutti facevano i matti per avere le quote da 9 milioni. Subito>>. Certo il numero uno guadagnava tanto. <<C'e' l'impiegato e l'amministratore delegato. Ognuno incassa per quanto ci mette del suo: io la rete l'avevo inventata>>. In pochi mesi Freedomland cresce, fino alla quotazione:

<<Nel pool di banche che ci hanno portato alla Borsa c'erano Leonardo, CommerzBank, Hsbc, e Cazenove. Mica dilettanti. I presupposti li avevamo>>. Erano gli anni in cui il mercato impazziva per l'elettronica: l'azienda arriva a un valore di tremila miliardi, ma dentro c'erano solo Degio e la sua rete di venditori. <<Ci hanno impallinato perche' facevamo paura, avevo tecnologie che i big manco se le sognavano. Nel prospetto per la quotazione scrissi che avrei regalato azioni a chi raggiungeva determinati risultati. Consob approvo' il prospetto, piu' tardi i magistrati mi dissero che avrei dovuto fare un altro prospetto per le azioni-regalo>>. Cosi' si arriva al sequestro e l'azienda si disfa. <<Ho imparato la lezione: presto avro' un grosso socio nella telefonia. Perche' i piccoli e giovani nel salotto buono son visti male>>. Degio, ma la gente le credera'? <<Diro' guarda il portale, fatti un'idea e poi decidi se vuoi spendere i 300 euro. Guarda i prodotti, i prezzi e dimmi se trovi di meglio>>. E poi c'e' Mr Movyda, evoluzione web del Tamagotchi che <<fara'furore. Bisogna allevare un essere umano virtuale: farlo studiare, vestirlo, dargli da mangiare. Chi vuole puo' rimpolpare il portafoglio virtuale, ma e' roba di 2 o 3 euro a botta. Se no si gioca gratis>>. La regola e' collaudata: prendi un centesimo da tutti e sarai ricco. <<Il Digistore sara' un successo. Se mi serve un milione metto mille televisori a mille euro: con 10 mila negozi lo raccolgo in un giorno, ma io punto molto piu' in alto>>. E se i pc sono ancora pochi <<c'e'la mia vecchia passione, la tv. Non l'ho dimenticata. Ma prima il grande socio>>.
17/9/2005