ROMA - In Italia il caso più
clamoroso di società piramidali è quello dell’"Alpha
club" di Torino che alla fine del 2000 ha visto il vertice finire
in galera. La società era riuscita a convincere 60.000 persone a
pagare ciascuna 7.200.000 delle vecchie lire in vista di ipotetici
guadagni, reclutando nuovi soci. Nel 2000 Alpha club era il secondo
sponsor ufficiale della Juventus.
La vicenda di questa società e di altre simili in Europa e nel mondo
è raccontata in un libro di Roberto Giovannini e Davide Orecchio
(edizioni Avverbio) dal titolo "Piramide d’oro". «Una
catena di Sant’Antonio in piena regola - scrivono gli autori -
"nascosta" solo per modo di dire dal club viaggi, ideata
dall’avvocato inglese Paul Botros. OLtre quelli in Italia, contando
gli affiliati in Canada, Messico, Brasile, Portogallo, Australia, Stati
Uniti Germania, Israele, si parla di oltre 90.000 persone. In questi
paesi opera quella che di autodefinisce "l’organizzazione
d’affari, viaggi e turismo più grande e importante del mondo"».
Secondo la guardia di finanza il giro d’affari dell’"Alpha
club" in Italia si aggirava sui duecento miliardi di lire.
Ma sono decine le società che sono finite nelle maglie delle Fiamme
gialle. L’annuncio di "aeroplanini" ed
"elicotteri" con poche decine di euro per l’iscrizione con
la promessa di facili guadagni, sono il primo passo delle campagne di
raccolta.
E negli ultimi mesi il ricorso a Internet e a Sms sui telefonini sono
diventati il migliore strumento per fare proseliti.
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